A circa tre mesi dalla rovinosa alluvione che ha ferito pesantemente
vaste aree della regione - in particolare l’Orvietano, la Media Valle
del Tevere ed alcune zone del Trasimeno - Cia (Confederazione italiana
agricoltori) e Confagricoltura dell’Umbria hanno indetto un incontro
pubblico per fare il punto sulle problematiche riguardanti le aree
agricole danneggiate.
L’attenzione sarà rivolta principalmente ai provvedimenti già approvati
dal governo e dalla Regione ed alle procedure per l’ottenimento dei
contributi finalizzati alla ricostruzione del patrimonio rurale e degli
indennizzi da destinare agli agricoltori.
L’appuntamento è stato fissato ad Orvieto - Palazzo dei Sette, Corso Cavour, 87 – mercoledì 13 febbraio alle ore 21.
Le aziende agricole interessate sono alcune centinaia e non hanno solo
subìto la distruzione di macchinari, vigneti, allevamenti, coltivazioni e
strade poderali ma, ad esempio, lungo il fiume Paglia nei pressi di
Orvieto, si sono viste sottrarre dalle acque intere porzioni di terreno,
ora impossibili da recuperare. Il danno complessivo al settore
primario, stimato recentemente dalla Regione, ammonta a 12,2 milioni di
euro.
E’ ora necessario - secondo Cia e Confagricoltura dell’Umbria - che il
governo riconosca urgentemente il carattere di eccezionalità dell’evento
calamitoso stanziando contestualmente, attraverso il Fondo di
solidarietà nazionale, risorse adeguate per ripristinare le strutture
agricole danneggiate ed indennizzare gli agricoltori.
L’incontro promosso ad Orvieto, al quale parteciperanno l’assessore
regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini ed i presidenti territoriali
di Confagricoltura e Cia, Roberto Poggioni e Giampiero Rosati, sarà
quindi l’occasione per definire un’agenda di azioni e di impegni
concreti, fornendo così una spinta decisiva per accorciare il più
possibile i tempi delle procedure ed evitare inutili appesantimenti
burocratici nella fase di attuazione degli interventi e di erogazione
delle risorse.
lunedì 11 febbraio 2013
Alluvione di novembre. Gli agricoltori chiedono indennizzi rapidi
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